Le donne e l’orgasmo

Alla Concordia University di Montreal è stato condotto uno studio sull’orgasmo femminile, studio pubblicato anche sulla rivista Socioaffective Neuroscience & Psychology, lo scopo dello studio è stato incentrato sullo scoprire se eventualmente esistono degli altri imput sensoriali oltre a quelli già noti che fanno raggiungere l’orgasmo alla donna.

Lo studio ha confermato che il piacere femminile è determinato da una larga varietà di stimoli sensoriali a prescindere dall’esperienza che la donna stessa ha o di quanto possa conoscere il proprio corpo.

Jim Pfaus con la sua equipe ha cercato di esaminare il clitoride riuscendo ad aggiungere nuovi importanti tasselli per comprendere al meglio l’orgasmo femminile.

Sono stati studiati meglio vari punti erogeni come la regione attorno al punto G, il clitoride stesso, la cervice ed anche tutte quelle zone che possono essere stimolate sensorialmente come per esempio i capezzoli.

Tutte queste zone creano il gruppo degli imput sensoriali, le varie posizioni del corpo, i vari movimenti ed anche il contesto che portano la donna a raggiungere il vero piacere sessuale, sia durante un rapporto sessuale ma anche durante una semplice masturbazione.

Anche nelle donne col passare dell’età questo, diciamo contesto, cambia, anche perché la donna sperimenta diversi tipi di orgasmo che scaturiscono da differenti sensazioni, diversi contesti ed anche diversi partner.

Lo studio ha messo in chiaro che non vi è una distinzione fra i diversi orgasmi, che siano questi vaginali o clitoridei ma fra tutti quei fattori che portano una donna ad avere un orgasmo completo.

Questo dipende dall’esperienza stessa della donna con la stimolazione del clitoride o della cervice ma comprende anche i vari movimenti che portano al piacere sessuale attraverso la stimolazione di tutte quelle zone non genitali come i capezzoli, le labbra, i piedi, il collo o le orecchie.

Le donne, a differenza dell’uomo possono avere differenti esperienze orgasmiche che si evolvono con il passare del tempo, non vi è uno standard fisso, è un processo continuo dettato dalle esperienze e dalle nuove scoperte.

Sulla stessa rivista è stato pubblicato anche un’altro studio effettuato al Weinberg College of Arts and Sciences della Northwestern dal neuroscienziato Adam Safron.

In questo studio è stato messo in luce che l’attività sessuale influisce sul nostro cervello con un processo che lui stesso a denominato “trascinamento neurale”.

Questo trascinamento effettuato secondo una stimolazione ritmica di tutta l’attività sessuale influirebbe sulle onde celebrali, detto in parole più semplici se effettuiamo una stimolazione sessuale intensa protratta nel tempo, questa si può diffondere in tutto il cervello che porta all’orgasmo.

Il neurone viene stimolato più volte in breve tempo creando dei segnali che portano ad una specie di trance che porta a sua volta all’inevitabile orgasmo.

Con questo Safron vuole spiegare alle persone che se ci si concentra di più sul ritmo della sessualità si raggiungerà un netto miglioramento ed appagamento della sessualità stessa.

Safron afferma che il sesso è una fonte di piacevolissime emozioni e sensazioni ma fondamentalmente consiste in uno stato alterato della nostra coscienza.

Ha trovato anche molte similitudini fra quello che si prova durante un orgasmo e che si prova quando si ascolta della buona musica o si balla, se si prende bene il ritmo e si raggiungono determinate soglie di stimolazione avverrà un’esplosione di sensazioni.